La cestovia (chiamata "Funivia di Laveno") fu costruita nel 1964 dalla Telemeccanica Atesina Bolzano, caratteristiche erano i cesti grigliati e le morse rivestite da coni di gomma.

Questi morsetti si rilevavano poco sicuri, furono sostuiti piu tardi insieme ai cesti dalla ditta Panzeri di Milano che ne cambiò i cesti.  Venne aperto anche il piccolo comprensorio sciistico del Sasso del Ferro, composto da una manovia e da una sciovia. La sciovia, costruita dalla ditta Leitner nel 1974, era denominata Giove e partendo dal Poggio Sant'Elsa raggiungeva la vicina vetta del monte Sasso del Ferro (1062m). La piccolissima stazione sciistica restò in funzione fino ai primi anni '80, quando, a causa delle scarse nevicate e della bassa altitudine chiuse i battenti. I ruderi della sciovia e della manovia sono tutt'ora ben visibili. La cestovia, i cui cesti erano gialli, restò, invece fieramente in esercizio fino al 2004, quando dovette essere rinnovata per fine vita tecnica.

Infine, nel 2005/06, la bidonvia di Laveno è stata salvata in extremis grazie ad un fondo, erogato all'ultimo momento dalla Provincia di Varese. Cosi l'impianto fu in pratica ricostruito dalla ditta CCM, mantenendo pero le stazioni. Furono sostituiti tutti i piloni con dei fusti poligonali, abbattendo anche il caratteristico pilone d'avanstazione in cemento armato della stazione a monte.